Diabete

Il termine diabete - da διαβήτης, diabetes - fu coniato da Areteo di Cappadocia (81 - 138 d.C.), medico che esercitò nell’antica Roma, per definire quelle persone affette da una abbondante produzione d’urina durante il giorno (poliuria).

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Definizione

Il diabete mellito è un disordine metabolico, ad eziologia multipla, che influenza il metabolismo glucidico, lipidico e proteico ed è caratterizzato da una iperglicemia cronica.
Responsabile di questo fenomeno è un difetto, assoluto o relativo, delle cellule β del pancreas nel produrre l’ormone insulina la quale svolge un ruolo indispensabile per il metabolismo degli zuccheri. La secrezione di questo ormone avviene, in condizioni normali, quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano e la sua funzione consiste nell’abbassare la glicemia. Viceversa, quando l’insulina non viene prodotta oppure è in quantità insufficiente o le cellule dell’organismo non rispondono alla sua presenza, i livelli di glucosio ematico aumentano (iperglicemia), causando così la comparsa del diabete.
Il diabete induce nel lungo termine lo sviluppo di complicanze a carico di vari organi e apparati che sono causa di disabilità, di elevata morbilità e mortalità.

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Classificazione

🔸DIABETE DI TIPO I
Si manifesta durante l’infanzia e l’età adolescenziale. Causato da una distruzione delle cellule β del pancreas da parte del sistema immunitario che non riconosce queste come appartenenti all’organismo, riducendo fino ad azzerare la produzione d’insulina. È anche definito diabete insulino - dipendente, data la mancanza di produzione dell’ormone insulina. La patologia è irreversibile per il corso dell’intera vita e i soggetti affetti dovranno somministrarsi continuamente dosi d’insulina dall'esterno.

🔸DIABETE DI TIPO II
Disordine metabolico caratterizzato da iperglicemia. Anche definito diabete insulino - resistente data l’incapacità delle cellule β del pancreas di secernere un’adeguata quantità di insulina e da un difetto di quest'ultima nell'agire in maniera soddisfacente. All’inizio il pancreas produce una maggiore quantità di insulina, ma nel tempo questa funzione va incontro ad un progressivo esaurimento.

🔸DIABETE GESTAZIONALE
Si manifesta con un aumento dei livelli di glucosio durante il periodo della gravidanza. Generalmente scompare dopo il parto, ma dev’essere diagnosticato e curato al fine di evitare gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.

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La Glicemia

Con il termine glicemia si intende la concentrazione di glucosio nel sangue. Il mantenimento dei livelli di glicemia a uno stato di normalità avviene grazie alle azioni di vari organi (fegato, pancreas, reni, ecc.) e ormoni (insulina, glucagone, ecc.).

VALORI DELLA GLICEMIA
La misurazione della glicemia, da effettuare tramite un glucometro, consente di stabilire quelli che sono i valori glicemici a digiuno.

🔸 80-100 mg/dl --> Normalità
🔸 101-125 mg/dl --> Alterata glicemia a digiuno
🔸 > 126 mg/dl --> Diabete

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Trattamento alimentare

Il trattamento alimentare è di fondamentale importanza per i soggetti diabetici, esso va definito con un dietista, il quale progetta un piano alimentare personalizzato, che tenga conto dell’età, del tipo di diabete, della terapia, degli obiettivi di peso corporeo da raggiungere, delle abitudini, delle preferenze alimentari e delle attività fisiche svolte. 
Una dieta equilibrata permette di mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue durante la giornata. Deve prevede cibi a basso indice glicemico, con restrizioni nell’assunzione di zuccheri semplici (dolci, bevande gassate o zuccherate, miele, frutta, ecc.), zuccheri complessi (pasta, pane, pizza, ecc.) preferibilmente integrali. Sono da preferire i cereali (aveva, orzo, ecc.), gli ortaggi, il pesce o i legumi, i quali contengono più fibre e proteine. Vanno diminuiti o eliminati i salumi per la presenza di sale e grassi. L’alcol, nei pazienti che sono trattati con insulina, deve essere assunto durante i pasti che comprendono cibi contenenti glucidi, per prevenire, soprattutto durante la notte, il rischio di pericolose prolungate ipoglicemie.

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Attività fisica e diabete

L'attività fisica per un soggetto diabetico dovrebbe prevedere una seduta d’allenamento dalla durata tra 45 e 90 minuti per 3 volte a settimana.
Importante è il controllo della glicemia prima, durante e dopo ogni allenamento, al fine di evitare pericolose ipoglicemie.
L'attività di tipo aerobica è sicuramente da preferire (camminare, pedalare, ecc.) tramite macchinari cardio come tapis roulant, cyclette, bike o ellittica, a un livello di intensità medio - basso per 30 - 45 minuti. L'obiettivo è preparare tutto l'organismo ad un progressivo incremento dell’intensità dell’esercizio e determinare anche una stabilizzazione della glicemia.
Successivamente, salvo complicanze, puo' essere intrapreso un programma di allenamento anaerobico tramite l'utilizzo di pesi al fine di mantenere o migliorare la forza muscolare, prevenire patologie come osteoporosi e conseguente frattura spontanea ed improvvisa di un segmento osseo.
Inoltre, sono fondamentali esercizi propiocettivi per allenare la capacità di equilibrio e di coordinazione utili a prevenire cadute pericolose o infortuni.
Infine, il defaticamento muscolare con esercizi di stretching statico per una durata di 10 minuti circa.

Bibliografia

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